Sorge nel cuore dell’Anglona, sul pendio di una collina staccatasi dal margine meridionale dell’altipiano di Tanca Manna. Laerru è un paesino di meno di mille abitanti della provincia di Sassari, con origini antichissime. Il nome deriva forse dal latino alaternus, un arbusto sempreverde tipico del luogo. Un tempo era Laerro, appartenuto sino al 1272 al giudicato di Torres, per passare poi sotto l’influenza dei Doria. Dopo la conquista catalano-aragonese le sorti del paese furono legate sino al 1843 alla signoria degli Oliva. Del suo antico aspetto l’abitato ha conservato qualche palazzo ottocentesco. L’edificio più importante è la parrocchiale di Santa Margherita, costruita nel XVI secolo in forme tardo-gotiche e poi modificata: oggi ammirerai due cappelle gotico-aragonesi. La patrona è celebrata a luglio. Altro monumento è l’oratorio del Rosario, costruito nel XVII secolo in forme barocche. L’economia è prevalentemente agropastorale, con coltivazione di cereali, alberi da frutto, viti e allevamento di ovini e bovini. Durante la festa di San Giovanni, a fine giugno, il banchetto è a base di pecora bollita. L’artigianato è rinomato: ciò che contraddistingue il paese è la radica sarda con la quale vengono prodotte pipe di grande pregio, conosciute in tutto il mondo.