La candida facciata si erge su un luminoso piazzale, mentre infiniti scalini scendono dal colle sin quasi al mare de su Siccu, uno dei porti turistici di Cagliari. Nostra Signora di Bonaria, dopo secoli di rifacimenti, oggi, col santuario trecentesco alla sua sinistra, è il tempio cristiano per eccellenza dell’Isola. La leggenda narra che nel 1370, nel mezzo di una tempesta, una nave si liberò del carico. La bufera si placò appena gettata in mare una pesante cassa, che approdò sulla riva di fronte al colle di Bonaria. Dentro c’era una statua lignea: la Madonna con in braccio il bambino e in mano una candela, rimasta prodigiosamente accesa. In tutta la Sardegna si diffuse la devozione per la statua, che oggi è custodita nell’altare del piccolo santuario, primo esempio sardo di architettura gotico-catalana, costruito da Alfonso d’Aragona (1324) durante l’assedio ai pisani e donato ai mercedari. Accanto i frati vi costruirono il convento, che tuttora abitano.