Si adagia sul versante sud del parco del monte Arci, ‘gioiello’ naturalistico, che in parte ricade nel suo territorio. Morgongiori è un piccolo centro dell’alta Marmilla di circa 800 abitanti, circondato da colline ammantate di querce e lecci secolari, percorse da una miriade di rivoli d’acqua e circondate da aspre pareti rocciose modellate dal tempo, tra cui la Conca Mraxi (testa del guerriero). È la ‘città delle pietre’: case in trachite e basalto, adornate da portali ad arco, con cortile e loggiato caratterizzano il centro storico. Si addensano attorno alla parrocchiale di santa Maria Maddalena (1673). La chiesa custodisce un archivio documentale del paese. Lungo i sentieri dell’Arci giungerai alla chiesetta di santa Sofia. Attorno sorgeva un villaggio medioevale abbandonato per le incursioni saracene. Santa Suia è festeggiata a metà ottobre, mentre a metà maggio si celebra la festa degli agricoltori. Per la processione, cavalli e buoi sono addobbati con le gutturadas, collari in tessuto. Morgongiori è noto per l’artigianato tessile: su antichi telai orizzontali è stato realizzato un patrimonio di tappeti, arazzi e bisacce conservato nel museo vivente dell’arte tessile (Muvat), dove donne del paese danno dimostrazioni dal vivo. Ad agosto si tiene la mostra dell’arazzo e del tappeto. L’esclusiva specialità gastronomica locale sono le lorighittas, pasta fresca a forma di anello (loriga), cui a inizio agosto è dedicata un’attesissima sagra.