Un caleidoscopio di forme e colori dal passato misterioso, dentro le viscere terrestri. La visita a Ispinigoli, nel Supramonte di Dorgali, a pochi chilometri dal paese, è un’emozionante e suggestiva discesa nel sottosuolo, all’interno di una sala di 80 metri di diametro, che ti colpirà per bellezza naturalistica e valore storico. Dentro la grotta, aperta al pubblico dal 1974, camminerai attraverso un percorso attrezzato: il fresco perenne - 15 gradi sempre - ti accompagnerà lungo i 280 gradini della discesa. Varcato l’ingresso, dal terrazzamento naturale, lo sguardo sarà catturato da una colonna alta 38 metri, tra le più imponenti in Europa, maestosa concrezione calcarea che unisce volta e base della cavità. È l’inizio di uno spettacolo che ti rapirà gli occhi.
Un ambiente eccezionale in ogni dettaglio: dalle enormi concrezioni che spiccano dalle pareti alle piccole e minuscole stalagmiti, fino alle formazioni ondulate. È un gioco di colori e chiaroscuri, sempre più intenso man mano che si scende lungo la scala in profondità, sfiorando il calcare giallastro con varie forme e sfumature, fino alla base dell’enorme colonna.
Oltre, nell’‘abisso delle Vergini’, possono proseguire solo gli speleologi esperti. È uno stretto canale profondo 60 metri, che si sviluppa per circa 12 chilometri e collega alla grotta di san Giovanni su Anzu. In pratica, Ispinigoli è la parte visitabile dell’accesso a un enorme sistema carsico, con diramazioni e ruscelli sotterranei. Eccezionale è l’interesse storico-archeologico della voragine: sono stati rinvenuti reperti nuragici, punici e romani, testimoni di un lungo uso come luogo di sepoltura e di culto. Il ritrovamento di piccoli resti umani, anelli, monili e simboli solari fa pensare a un pozzo sacrificale fenicio: forse qui si compivano sacrifici umani. Durante le guerre mondiali, Ispinigoli fu luogo di rifugio e, fino a metà XX secolo, era usata dai pastori come riparo per il gregge. Vicino alla grotta, ci sono una sorgente d’acqua calda in cui è possibile immergersi e un rinomato ristorante, dove gustare la cucina tipica sarda.
Il Supramonte è uno degli scrigni più remoti dell’Isola, costellato di torrioni, valli, sorgenti e altre profonde grotte. Per completare il tour ‘sotterraneo’, a Dorgali è immancabile un’escursione in battello dalle grotte del Bue marino, mentre nel confinante territorio di Oliena, non puoi perderti sa Oche e su Bentu, sistema carsico tra i più grandi d’Europa, e la grotta Corbeddu, nella maestosa valle di Lanaittu, che deve il nome a un famoso bandito che vi si rifugiò.