Il nome di Arbus ha etimologia incerta. Tra le ipotesi: albus, bianco come la roccia priva di vegetazione che affiora sulle cime montagnose, arburis, per l’abbondanza di alberi che caratterizzava in passato il suo territorio, o arabus, per i barbari che un tempo invasero le sue coste. Certa, nonché rinomata, invece, è l’abilità dei suoi artigiani nella lavorazione dei coltelli a lama ricurva: is arresoias arburesa. E certi sono i confini del suo sterminato territorio, uno dei più estesi in Italia, secondo solo a Sassari in Sardegna. Arbus occupa una vasta porzione centro-sud-occidentale dell’Isola e ha un lungo (47 chilometri) e splendido tratto costiero, dove si alternano ‘deserti’ di sabbia dorata e scogliere a picco sul mare. È la Costa Verde, un susseguirsi d’immense spiagge con dune sabbiose tra le più alte in Europa, che si immergono in acque con sfumature di azzurro e verde smeraldo. Sullo sfondo un paesaggio di vegetazione modellata dalla forza del vento che piega sino al suolo ginepri secolari. L’incanto dei luoghi si unisce all’ospitalità: chi sceglie Arbus, non arriva per caso, non ama animazione organizzata, resort e litorali attrezzati ma un’accoglienza frugale e confortevole, con tratti originali dello stile di vita sardo.