È una delle maggiori costruzioni megalitiche dell’Isola, ne esiste anche una ‘copia’ in scala ridotta, si trova poco lontano altri ruderi nuragici - ancora da indagare - e ha restituito un manufatto che potrebbe essere la più antica importazione micenea rinvenuta in un sito archeologico sardo. La tomba di Giganti di San Cosimo sorge in una vallata del territorio di Gonnosfanadiga che si apre come un anfiteatro naturale ai piedi del monte Terra Maistus, in un paesaggio dominato dal profilo del monte Linas. L’area ospita un vero e proprio parco archeologico, in cui trovano posto anche un’altra sepoltura dello stesso tipo, più piccola, e due nuraghi.

Nota anche come sa grutta de santu Giuanni, la sepoltura fu considerata dal ‘padre’ dell’archeologia sarda Giovanni Lilliu – nell’opera ‘La civiltà dei sardi’ - la più grande tomba di Giganti fino ad allora conosciuta: è lunga trenta metri e la sua esedra è larga 26. È stata costruita in granito, reperito nei dintorni.