Sorge a 400 metri d’altezza sulle pendici del monte sant’Antonio, propaggine del monte Pelao, su cui si ergono i ruderi di un santuario nuragico e di un castello. Siligo è un piccolo paese logudorese di 900 abitanti posto al centro di un paesaggio ‘insolito’, fatto di vulcani spenti, i crateri vulcanici del Meilogu, monumento naturale dal 1994. Lo scenario con alture calcaree e basaltiche, alcune aguzze, altre arrotondate e tavolati, si presta a escursioni: le località Montiju Tundu, Badde Ortolu, sas Baddes offrono vedute su valli ‘terrazzate’ formate dall’erosione dei torrenti. Tra i rilievi testimoni della straordinaria attività eruttiva di 500-600 mila anni fa spiccano il monte Santu, dalla forma troncoconica, su cui si erge la chiesa dei santi Elia ed Enoch, donata ai benedettini di Montecassino (XI secolo), e il monte Ruju, dove vedrai ‘dicchi’ vulcanici derivati dal raffreddamento di lave lungo strette fratture rocciose. Sul monte, in località Biddanoa, sorge la chiesa di santa Maria di Bubalis, nota anche come Nostra Signora di Mesumundu, costruita a fine VI secolo sui resti di un edificio termale romano e modificata dagli stessi monaci di Sant’Elia: presenta una base centrale coperta da una cupola semisferica e corpi laterali.