Cinto da dolci colline, Maracalagonis è un centro di ottomila abitanti che si distende nella parte sud-orientale del Campidano, distante 15 chilometri dal capoluogo isolano, rinomato per i dolci artigianali, la cestineria e i costumi sardi in broccato. Il suo territorio, incorniciato dai monti di Punta Serpeddì e dell’oasi dei Sette Fratelli, arriva fino alle località turistiche costiere di Geremeas e Torre delle Stelle. Una terra abitata fin dalla preistoria (III millennio a.C.), come testimoniano la necropoli eneolitica di Cuccuru Craboni, il villaggio prenuragico di Cann’e Sisa e i resti di vari nuraghi, poi frequentata da fenici e punici. Oltre ai resti di un tempio punico, sono state ritrovate due statue in arenaria del dio Bes, custodite al museo Archeologico nazionale di Cagliari. Nel Medioevo nell’attuale area del paese sorgevano vari villaggi, tra cui Mara e Calagonis, appartenenti al giudicato di Calari. Dal 1416, in epoca aragonese, l’unione delle due località diede vita al centro con il nome di Mara de Calagonis.