Le alture del Monte Acuto, sulle pendici meridionali della catena del Limbara, conservano sulle vette tracce di roccaforti difensive e strategiche del basso Medioevo. ‘Ferito’ dalle battaglie e segnato dal tempo, il castello di Monte Acuto, a 500 metri d’altezza, nel territorio di Berchidda, ne è un fulgido esempio. Documentata dopo il XIII secolo, ha conosciuto il maggior splendore quando fu sede della giudicessa Adelasia di Torres e di arcivescovi, prelati e dignitari del giudicato. Il castello fu prima conteso tra giudicati e poi tra pisani e genovesi, ‘vivo’ e pienamente attivo sino alla conquista catalano-aragonese, che segnò il progressivo e lento declino, sino agli attuali ruderi. Dalla sua posizione svettante controllava il passaggio di convogli che transitavano lungo la vallata del rio Mannu, via del commercio in direzione del porto di Terranova (attuale Olbia) e di collegamento con l’alta Gallura.
Per respirare l’aria della vita castellana, dovrai superare la folta vegetazione del rilievo, in mezzo alla quale individuerai resti di numerosi siti prenuragici e nuragici: dolmen e menhir, capanne e cinte murarie megalitiche sono le testimonianze preistoriche che incontrerai lungo i sentieri. Proseguendo la salita ti imbatterai in una sorta di avamposto di guardia, un ambiente circolare posto poco prima della fortificazione. La struttura centrale del castello, forse a pianta ovale allungata, conserva i resti del paramento murario e ha restituito tegole e vasellame in ceramica. Sulla sommità troverai i ruderi di un ambiente a pianta quadrata, base della torre (scomparsa), e accanto una cisterna parzialmente interrata. Da lassù il tuo sguardo si aprirà su altri sistemi d’avvistamento sopraelevati, comunicanti a vista fra loro. Tornerai indietro alla vita del castello, immaginando una vera e propria catena di segnalazione, messa in atto, tra un punto e l’altro, attraverso segnalazioni lampeggianti fatte da oggetti metallici o specchi, e all’occorrenza con fuochi accesi di notte.
Dopo la visita alla fortezza, andrai alla scoperta delle attrazioni di Berchidda, suggestivo borgo di case e palazzi neoclassici disposti su stradine strette e attorniato da paesaggi granitici modellati dal tempo, boschi di querce e sugherete e dal lago Coghinas. Spiccano tradizioni enogastronomiche, specie suppa cuatta, ottimi formaggi, dolci alle mandorle e il vermentino, e un evento musicale che l’ha resa famosa nel mondo, Time in Jazz, nella settimana a cavallo di Ferragosto. Al centro visiterai la parrocchiale di san Sebastiano e la seicentesca chiesa del Rosario, ai piedi del colle di sant’Alvara il museo del vino e nelle campagne testimonianze preistoriche e tracce romane, specie un ponte sul fiume Silvani.