Tra colline e montagne, tra i parchi della Giara e del monte Arci, in uno scenario unico, circondato da rigogliosi boschi di lecci, sorge un piccolo centro dalla gloriosa storia. Usellus è un caratteristico paesino di meno di 800 abitanti dell’alta Marmilla, il cui antenato è Uselis, centro abitato dall’VIII secolo a.C. da genti che commerciavano con fenici e punici di Tharros, poi colonia Iulia Augusta dal II secolo a.C., sede vescovile per un millennio (dal III al XII secolo) e capoluogo di curatoria nel giudicato d’Arborea. Il centro romano controllava le vie di passaggio con la Barbaria e snodo nevralgico verso Aquae Napolitanae (Sardara), Forum Traiani (Fordongianus) e Neapolis (a capo Frasca). Il fondamentale documento che ne attesta lo status di colonia è una tavola bronzea di patronato del 158 d.C.: gli usellenses erano titolari degli stessi diritti e doveri dei cittadini dell’Urbe. Il geografo Tolomeo menziona Uselis come una delle uniche due colonie civium romanorum sarde (l’altra è Turris Lybissonis). Altre testimonianze romane sono il ponte in località su Forraxi, una gran mole di embrici e la rete viaria ben conservata. Sui ruderi romani, nel colle di Donigala, sorse la chiesa di santa Reparata, a tre navate e facciata sormontata da un campanile a vela. Intorno al sagrato, si conservano le cumbessias, alloggi dei fedeli durante novene e festa.