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Pasqua in Sardegna, autentica tradizione di fede

Ascendenza medievale mediata dalla tradizione spagnola e fusa con usanze arcaiche risalenti al paganesimo nuragico: la lunga genesi dei riti de sa chida santa si perde nella notte dei tempi e ha contribuito a renderli, tutt'oggi, sentitissimi, appassionanti e struggenti. Processioni per le strade e riti nelle piccole e preziose chiese dei borghi, nelle cattedrali delle città e nei santuari, tornano, come ogni anno, nel 2025, per essere rivissuti coralmente, secondo le antiche usanze, diverse da luogo a luogo. La Setmana santa di Alghero ha origini catalane, inizia il venerdì che precede la domenica delle Palme, con la processione dell’Addolorata, e si conclude a Pasqua con l’Encontre. Toccante e scenografico è il rito del desclavament, la deposizione del corpo del Cristo accompagnato in processione sul letto di morte. Dall’imbrunire, fiaccole e lampioni coperti da veli rossi illuminano i vicoli della città.

Sud

Sant'Efisio, la festa della Sardegna

Crepitio e passi crescenti, zoccoli ritmati e ruote di carri che avanzano all’unisono. Cagliari è attraversata da un corteo di 2800 persone in abiti tradizionali, in arrivo da ogni luogo della Sardegna, al loro seguito oltre duecento cavalieri, i Campidanesi, i Miliziani e la Guardiania. Un incontro di colori, costumi, suoni delle launeddas e de is goccius, i canti devozionali: dal primo al 4 maggio si celebra la Festa di Sant'Efisio. Si rievocano le vicende di inizio IV secolo del santo guerriero e si scioglie il voto perpetuo a lui rivolto durante la pestilenza del 1652. Un’intera Isola si ferma per ripetere un rito lungo quasi quattro secoli.

La Sardegna svela i suoi tesori architettonici

Magnificenza artistica, memoria storica, identità culturale e senso di comunità: Monumenti Aperti è la più grande ‘mobilitazione’ popolare di tutela, valorizzazione e promozione dei beni culturali in Sardegna. Così come l’anno scorso, l’edizione 2025, la 29esima, si articola in due fasi, nell’arco di nove fine settimana: la prima fase dal 3 maggio al 1° giugno, la seconda tra ottobre e novembre. Durante queste giornate si apriranno centinaia di luoghi di cultura: musei e siti archeologici, chiese ed edifici storici, monumenti naturali e parchi. Ogni comunità ‘si racconta’ attraverso itinerari letterari e percorsi nell’architettura urbana, in borghi e città segnate da secoli di evoluzione e trasformazioni. Volontari e studenti saranno pronti a guidarti in un viaggio nella bellezza che attraversa i millenni, sin nel passato più lontano, tra resti di antiche civiltà. Luoghi di ieri e di oggi, dove coesistono memoria e idee per il futuro.

La primavera nei borghi

L’esplosione dei colori primaverili nell’Isola fa rima con una delle sue ‘cartoline’ più caratteristiche: le variopinte case di Bosa. Passeggiando lungo il Temo le ammirerai specchiarsi nelle acque del fiume e inerpicarsi sul colle dominato dal castello dei Malaspina, mentre attraversando il Ponte Vecchio raggiungerai la sponda sud per scoprire le antiche concerie. Sarai accolto da un calice di malvasia e estasiato da gioielli di corallo, cesti di asfodelo e tessuti preziosi. Bosa è un mix di storia e artigianato, archeologia industriale e prelibatezze. Da visitare le sue chiese: il ‘duomo’ dell’Immacolata Concezione, Nostra Signora de sos Regnos Altos dentro il castello e San Pietro extra muros, centro di Bosa vetus. E da non perdere le bellezze naturali sulla costa: il parco di Capo Marrargiu, Bosa Marina, s’Abba Druche, Cane Malu e Compoltitu.

Cavalcata sarda, la festa della bellezza

I cantanti a tenore alternano il loro ritmo al calpestio dei cavalli. Cavalieri e amazzoni omaggiano spettatori e Autorità offrendo pani, dolci e primizie. Zoccoli a ritmo di trotto esplodono in ardite pariglie: sfrecciano i cavalieri di Padria e i sartiglieri di Oristano. I Mamuthones e gli Issohadores di Mamoiada e i Boes e Merdules di Ottana catturano sguardi e obiettivi fotografici con le loro maschere intrise di fascino e mistero. Le launeddas del Sarrabus fanno da contorno a corteo e serata conclusiva. Sono suoni e colori, musiche e danze, gioielli e costumi della Cavalcata sarda di Sassari, dove ogni anno - tradizionalmente nella penultima domenica di maggio - si incontrano le peculiarità identitarie di tutte le comunità isolane. Uno spettacolo indimenticabile per ricchezza e maestosità, una festa che dà vita al più grande evento laico della Sardegna, giunto nel 2025 alla 74^ edizione.

La Sardegna sorprendente dei festival letterari

Uno spaccato di Sardegna inconsueta, raccontata dagli eventi letterari, in primavera, estate e autunno. Appuntamenti che accompagnano i momenti di relax durante la vacanza sulla costa o in amene località dell’entroterra. Emblema delle rassegne di letteratura è l’Isola delle storie di Gavoi, fiabesco borgo barbaricino. Dal 2004, nel primo weekend di luglio, scrittori, attori, giornalisti, musicisti e migliaia di appassionati lettori si incontrano, accolti dalla comunità gavoese, pronta a condividere tradizioni e buon vivere. Le case ‘di pietra’ si aprono agli ospiti, i balconi di legno o ferro battuto, colorati da fiori, diventano palcoscenici, le piazze sono arene per il pubblico. Nel corso delle edizioni, il festival ha costantemente aumentato il prestigio, oggi di livello internazionale. Contemporaneamente ne sono cresciuti tanti altri, come Marina Café Noir, Licanìas, La Notte dei Poeti ed Éntula, un festival diffuso che con un ricco programma, da gennaio a dicembre, anima piazze, biblioteche e teatri di decine di centri sardi.

Fede e audacia, è tempo di Ardia

Illuminato da un’apparizione notturna, il giovane imperatore Costantino ordinò che sullo scudo dei suoi soldati fosse apposta una croce con la scritta In hoc signo vinces (con questa insegna vincerai). Nonostante fosse in netta inferiorità numerica, il suo esercito vinse la battaglia di Ponte Milvio del 28 ottobre 312 contro i ‘pagani’ di Massenzio, autoproclamatosi, con l’appoggio del senato, ‘augusto’ dell’Italia e dell’Africa. L’anno seguente Costantino promulgò a Milano l’editto che avrebbe garantito la fine delle persecuzioni subite dai cristiani. A Sedilo, piccolo paese al centro dell’Isola, l’imperatore romano è chiamato santu Antine ed è di gran lunga il santo più venerato, un culto di origine bizantina che rivive ogni anno, il 6 e 7 luglio, in un evento suggestivo e misterioso: s’Ardia.

L’anima jazz&blues della Sardegna

Cale granitiche modellate dal tempo, sale ricavate tra pareti di candide rocce calcaree o di porfido rosso, piazze di suggestivi borghi, siti archeologici e, persino, grotte marine. Da giugno a ottobre, scorci naturali e paesaggistici diventano palcoscenici e prendono vitalità sugli spartiti di celebri artisti internazionali. Caratteri e suoni si armonizzano con l’ambiente ed entrano in simbiosi con lo stile di vita isolano. Da quasi quattro decenni a questa parte, la Sardegna è sempre più terra d’elezione del jazz, grazie soprattutto a un artista che ha fatto scoprire una nuova anima musicale alla sua terra. Paolo Fresu è nato nella piccola Berchidda, con lui è nato e cresciuto Time in jazz, giunto alla 38esima edizione. Tra gli appuntamenti da non perdere, sabato 9 agosto a L’Agnata, ‘rifugio’ sardo di Fabrizio de Andrè, il tributo all’indimenticato cantautore genovese, con protagonista Paola Turci.

Un’Isola da film

Da spiagge deserte a promontori a picco sul mare, dal selvaggio Supramonte ai villaggi minerari abbandonati del Sulcis, da foreste secolari a borghi fermi nel tempo: da sempre la Sardegna ispira autori e registi in cerca di scenografie fuori dall’ordinario. Tra gli ultimi successi ci sono alcune serie tv, genere oggi tanto in voga: ‘L'isola di Pietro’, interpretata da Gianni Morandi e ambientata nell’isola di san Pietro e nel suo borgo, Carloforte, e ‘Catch-22’, con protagonista George Clooney, la cui location principale è nei dintorni di Olbia. Gli esordi, però, furono in bianco e nero con pellicole girate tra le due guerre mondiali. Il primo film cult, invece, fu ‘Proibito’ (1954) di Mario Monicelli, tratto dal romanzo ‘Madre’ di Grazia Deledda e girato tra Codrongianos, Ittiri e Tissi. Di un decennio dopo è la scena del sacrificio di Isacco nel kolossal ‘La Bibbia’(1966) di John Huston, che ha come sfondo il monte Corrasi di Oliena. Tutto un filone è stato espressione della Barbagia più aspra, da ‘Banditi ad Orgosolo’ (1958) a ‘Padre Padrone’ (1977) dei fratelli Taviani. Il tema è tornato in ‘Disamistade’(1988) di Gianfranco Cabiddu, ambientato tra Nuoro e Ghilarza.

Discesa dei Candelieri: solennità e spettacolo

Atmosfera intrisa di passione e devozione. Scenario austero, al tempo stesso coinvolgente, colorato e inebriante. A Sassari è l’evento per eccellenza, è la festha manna. È tempo di valori autentici e identitari, di espressioni della comunità e della tradizione. È il momento della Faradda di li Candareri, la Discesa dei Candelieri, una processione danzante di grandi colonne di legno, ceri votivi e simbolici, che avanza lungo le vie storiche della città, da piazza Castello, lungo il corso Vittorio Emanuele, fino alla chiesa di Santa Maria di Betlem. Dal 2013 l’evento è stato inserito dall’Unesco nel patrimonio orale e immateriale dell’Umanità. Nel mezzo dell’estate, prenditi una pausa dal relax nelle splendide spiagge del nord-ovest, e vivi un momento culturale ‘alternativo’, alla scoperta del fascino delle tradizioni isolane.