È la patria dei dolmen: ne conserva quattro integri esemplari dei 78 totali dell’Isola. Luras, paese di duemila e 500 abitanti, si adagia a 500 metri d’altezza su un poggio granitico all’estremità nord-orientale del monte Limbara. Nonostante sia in piena Gallura, vi si parla il logudorese. Due ipotesi sull’origine: colonia etrusca o di ebrei deportati dall’imperatore Tiberio (19 d.C.). Dal Medioevo al XVIII secolo era Villa Lauras, a metà del XIX visse il suo splendore, grazie a commercio e attività agropastorale. Oggi coltivazioni e artigianato sono basi dell’economia, specie la lavorazione di sughero e granito e le produzioni vitivinicole, vermentino e nebiolo.

Il territorio è abitato dalla preistoria. L’età del Bronzo è testimoniata dai ruderi di sei nuraghi, quella precedente, prenuragica, ha lasciato quattro dolmen (o allée couverte), ritrovati nelle immediate vicinanze dell’abitato, risalenti a 3500-2700 a.C., che si confrontano con analoghe sepolture collettive (e luoghi di culto) basche, catalane, francesi, corse e delle Baleari.