Vista da terra inganna, sembra un piccolo scoglio, ma avvicinandosi la vedrai dispiegarsi verso il mare come un serpente e nascondere nelle sue anse scogliere scolpite dal vento, preziose spiagge di cristalli di quarzo, nelle rive acque risorgive e termali. C’è persino un nuraghe. È la selvaggia Mal di Ventre, un fantastico approdo, se il mare è clemente, dopo l’impegnativa attraversata dalle coste del Sinis.
Ci sono anche isole alla portata di tutte le pagaie, lontane solo un braccio di mare come l’isolotto d’Ogliastra e l’isola dei Cavoli che si raggiungono dalle spiagge di Santa Maria Navarrese e di Villasimius, sono così belle e accattivanti che aspetteresti qui il tramonto. Se sei allenato, considerale solo una sosta ai box prima di un altro viaggio verso isole vicine ma dal diverso allure, la scenografica sequenza rossa dei faraglioni di Cea e la riserva naturale dell’isola di Serpentara. E poi c’è il lungo filo di Arianna di scogli e isolette che costeggiano la Gallura, si srotola dal mare di San Teodoro al parco dell’arcipelago della Maddalena facendo tappe intermedie in piccoli luoghi in mezzo al mare stregati da così tanta vergine bellezza.
Sono tutti isolotti disabitati sospesi nel verde e nel blu di cielo e mare da sogno, un concentrato di fascino primordiale lì ad arte per accogliere chi arriva pagaiando dall’Isola madre, qui lo smartphone serve per non dover affidare solo alla memoria la straniante sensazione di sentirsi per un giorno come Robison Crusoe, in mezzo al mare in un’isola disabitata.
Sarà un’aurora in mezzo al mare da ricordare, poco meno di un miglio dalla spiaggia di Santa Maria Navarrese e arrivi all’isolotto, con il sorgere del sole emergono lentamente dal buio, le Rocce Rosse di Arbatax, il faro sulla scogliera, le aree umide oltre gli arenili, il Supramonte di Baunei. È tempo di sciogliere le canoe e prendere il mare, prossima fermata i faraglioni rossi davanti alla spiaggia di Cea.
Lasci le spiagge di San Teodoro e punti verso nord senza toccare riva. Prendi fiato negli isolotti vicini alla costa, sono piccoli frammenti in mezzo al mare di Gallura. Qui si ritrovano concentrati i tratti del carattere e i doni del suo ambiente naturale, la granitica da scalare, il ‘salotto buono’ da esibire, la selvaggia da esplorare, la romantica da Instragram point e la protetta, da visitare in punta di piedi.
Sarà un’aurora in mezzo al mare da ricordare, poco meno di un miglio dalla spiaggia di Santa Maria Navarrese e arrivi all’isolotto, con il sorgere del sole emergono lentamente dal buio, le Rocce Rosse di Arbatax, il faro sulla scogliera, le aree umide oltre gli arenili, il Supramonte di Baunei. È tempo di sciogliere le canoe e prendere il mare, prossima fermata i faraglioni rossi davanti alla spiaggia di Cea.
Sarà un’aurora in mezzo al mare da ricordare, poco meno di un miglio dalla spiaggia di Santa Maria Navarrese e arrivi all’isolotto, con il sorgere del sole emergono lentamente dal buio, le Rocce Rosse di Arbatax, il faro sulla scogliera, le aree umide oltre gli arenili, il Supramonte di Baunei. È tempo di sciogliere le canoe e prendere il mare, prossima fermata i faraglioni rossi davanti alla spiaggia di Cea.
Un nuraghe in parte franato sul mare testimonia che è stata frequentata già dalla preistoria, ora è un piccolo eden deserto di spiagge di quarzo e sorgenti di acque sulfuree, rocce scolpite dal maestrale e tartarughe che scorrazzano tra la macchia mediterranea, ma è anche una grande riserva di emozioni, scopri il suo mondo sotto il pelo del mare e aspetta a ovest gli interminabili tramonti sul mare.