Un ‘mix’ di tecniche e stili, dovuto all’impiego di maestranze provenienti da luoghi diversi, un’improvvisa ‘trasformazione’, una leggenda e qualche dubbio sulle sue origini la rendono uno degli esempi più apprezzati e intriganti del Romanico nella Sardegna meridionale. Santa Maria sorge nella periferia di Uta, centro a vocazione agricola distante venti chilometri da Cagliari. Le ipotesi sulla sua costruzione sono due: la prima colloca l’impianto alla prima metà del XII secolo, a opera dei monaci vittorini di Marsiglia, i quali avrebbero realizzato l’ultimo e più compiuto esempio di santuario romanico dei quasi trenta a loro attribuiti. La seconda teoria ‘sposta’ avanti di un secolo la fabbrica - impiantata sulle rovine di una precedente chiesetta a due navate edificata dai monaci -, per via dell’affinità con l’ex cattedrale di Santa Maria di Monserrato a Tratalias e per particolari simboli ‘sparsi’ al suo interno.