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Alla ricerca del vento e delle onde

Nel mare color smeraldo della Sardegna c’è sempre il vento in poppa per gli appassionati di vela, kite e del windsurf. Non solo velisti: quando il maestrale che spazza il Mediterraneo soffia sulla costa ovest, gli affascinanti litorali si trasformano in una tappa obbligata per gli amanti del surf da tavola, con onde veloci e tubanti che possono arrivare fino a quattro metri di altezza a Capo Mannu, all’estremità settentrionale della penisola del Sinis. Da Buggerru a Funtanamare la costa occidentale è il paradiso dei surfisti più esperti, che non temono l’impeto del mare e i fondali rocciosi.

Sardegna, naturalmente wellness

Madre natura è stata generosa con la Sardegna, è un'oasi di wellness a portata di mano, è come un' immensa palestra outdoor aperta a tutti per praticare trekking, biking e arrampicata e nuotate nel mare più bello, limpido e pulito ideale anche per snorkeling e diving. Anche i più pigri non resistono alle sedute di acquagym alternata alle camminate nell’acqua bassissima e agli idromassaggi naturali nel bagnasciuga. Scegli le spiagge di sabbia finissima per provare le calde sabbiature, sono un toccasana per ossa e articolazioni, o quelle con ciottoli per le sedute di scrubbing e per camminare a piedi nudi riattivando la micro-circolazione, o semplicemente sdraiarsi sulle pietre scaldate dal sole e catturare la sua potente energia, una riserva di benessere per tutto l'anno, in attesa di una nuova vacanza al mare.

Un mare di navi scomparse

Un mondo sommerso ricchissimo di flora e fauna acquatica, dimora di relitti abbandonati Tutta la Sardegna offre agli amanti delle immersioni numerosi spunti imperdibili: navi incagliate nei bassi fondali, dove i raggi del sole creano suggestivi quadri di luce e colori. Mentre nel buio più profondo la vitalità del mare fa rinascere il relitto ferito: i nuovi abitanti, cernie, aragoste, gamberi fanno capolino dalle loro tane tra gli splendidi tappeti fioriti di gorgonie e di specie rare come il corallo nero. Relitti ormai del tutto colonizzati dai ventagli rossi e gialli e distese di posidonia che vibrano al fluire dell’acqua, suscitano emozioni anche ai sub più esperti

Viaggi nel tempo

I nuraghi si trovano soltanto in Sardegna, e sono migliaia. Gli abitanti, invece, in relazione al territorio dell’Isola, sono pochissimi, di poche parole e con un raro senso di ospitalità. Parlano più varietà di una lingua tutta loro, hanno usi e costumi con radici profonde nelle loro ataviche e originali culture. E poi c’è la bellezza dei luoghi, che tocca l’anima. Tutto ciò era abbastanza per incuriosire i viaggiatori europei dell’Ottocento, pionieri curiosi di mondi inesplorati e assetati di nuove esperienze. Partivano alla scoperta e viaggiavano per l’Isola con l’unico mezzo allora disponibile, il treno a vapore. E scrivevano: nei loro appunti di viaggio ritroverai luoghi, incontri, emozioni, identiche a quelle che, a passo lento, proverai tu, lungo gli stessi itinerari dei precursori del turismo consapevole.

Est

Torre di Barì

Dista circa quattro chilometri e mezzo dal centro abitato di Barisardo, è lunga ben otto chilometri e larga cento metri. La spiaggia della Torre di Barì è divisa in due parti dal promontorio roccioso sul quale si erge la torre d’avvistamento spagnola da cui prende il nome. Costruita nel 1572 per difendere il territorio dai continui saccheggi da parte dei pirati saraceni, il forte domina il mare e il litorale. La parte settentrionale della spiaggia, caratterizzata da una sabbia a grani grossi dal colore dorato e delimitata da una pineta profumata che sta ai piedi dell’altopiano basaltico di Teccu, è tradizionalmente detta mari de is ominis (mare degli uomini). È separata dalla parte a sud, caratterizzata da sassolini e sottile sabbia bianca, chiamata mari de is feminas, perché ospitava le bagnanti, secondo una distinzione nata nel Dopoguerra quando i due tratti erano frequentati separatamente da uomini e donne.

La parte meridionale si estende fino a un piccolo altopiano granitico che segna il confine con sa Marina Tramalitza, altra splendida spiaggia di ‘Barì’, mai affollata, costituita da sabbia chiara che si immerge nel mare cristallino con sfumature verdi. Oltre c’è il litorale di Perda ‘e Pera, nel territorio di Cardedu.

Le acque di Torre di Barì sono azzurre e limpide,​ anche grazie alla posidonia oceanica,​ che le filtra. Il fondale è basso ma degrada rapidamente, roccioso attorno alla torre, quindi, perfetto per gli appassionati di snorkeling e pesca subacquea. La spiaggia è dotata di servizi per la balneazione in spiaggia, accesso ai diversamente abili, noleggio di ombrelloni, sdraio e patini, ampio parcheggio e centro diving. Esposta a grecale e scirocco, è meta ideale per surfisti e kiter. Attorno troverai hotel, residence, campeggi, bar, punti di ristoro e locali.

A nord del centro abitato, non perderti il paradiso di Cea: più di un chilometro di sabbia bianca e morbida, con fondale basso, scogli levigati e sfumature smeraldine dell’acqua, per un quarto fa parte del territorio di Barisardo, per tre quarti di quello di Tortolì. A 300 metri dalla riva, al centro del litorale, spuntano due faraglioni di porfido rosso alti venti metri: is Scoglius Arrubius, simbolo della spiaggia.

Estate 2025, a suon di musica

Di giorno, luoghi di "interminati spazi e sovrumani silenzi", che solo apparentemente non hanno a che fare con spettacoli ed esibizioni dal vivo. Di sera, invece, la buona musica s'impadronisce dei palcoscenici infiniti della natura e della storia. Estate in Sardegna significa anche un irresistibile connubio tra location mozzafiato e grandi artisti nazionali e internazionali. Ogni anno, un cartellone in grado di coinvolgere ed emozionare un pubblico sempre più numeroso, con spettacoli e concerti per tutti i gusti e tutte le età. Dalla musica leggera d'autore al pop internazionale, passando per rock, hip hop e dance music.

Sud

Quartu Sant'Elena

Alla fine del XX secolo, grazie alla costruzione di nuovi quartieri, ebbe una notevole espansione e i suoi abitanti raddoppiarono. Oggi con quasi 70 mila residenti Quartu sant'Elena è la terza città isolana dopo Cagliari e Sassari. Un tempo centro agricolo, oggi conserva la produzione vitivinicola, rinomata per la malvasia. Sono famose anche la lavorazione di gioielli in filigrana d'oro e la produzione di pani e dolci fatti in casa: candelaus, pabassinas e piricchitus. Il suo territorio è compreso tra: pianura del Campidano, montagne e boschi dell'oasi dei Sette Fratelli e parco di Molentargius-Saline, dove, a piedi o in bici, ammirerai colonie di fenicotteri rosa. La costa quartese inizia dal litorale del Poetto e si estende per decine di chilometri lungo la parte orientale del golfo degli Angeli. Scogliere a picco si alternano a spiagge sabbiose o di ciottoli: Capitana, con porto turistico e, alle spalle, colline coperte da pioppi ed eucalipti, le piscine naturali di is Mortorius, Cala Regina con ciottoli e mare azzurro, la bella is Canaleddus e la scenografica Mari Pintau, dove pietre levigate si immergono nel 'mare dipinto' dai colori abbaglianti. Infine, Geremeas, con spiagge candide e morbide: Kala 'e Moru e Marongiu.

Quarto nacque dall'unione di tre villaggi. Per proteggerlo dai saraceni, gli spagnoli costruirono cinque torri nel litorale. Tra le chiese, spicca la basilica di sant'Elena imperatrice, che conserva bellissimi affreschi, pulpito e fonte battesimale risalenti al XVIII secolo e una statua della santa, portata in processione durante la festa patronale (metà settembre). Altri edifici di culto antichi sono Santa Maria di Cepola, costruita sui ruderi paleocristiani e ampliata nel XIV secolo, e Sant'Agata, del XII secolo, poi rifatta tra 1280 e 1300. In campagna c'è Nostra Signora del buon Cammino, con colonne di età romana. Altra testimonianza romana è una villa nella frazione di Sant'Andrea, sommersa dal mare. Nel territorio sono censiti 38 siti nuragici: il principale è il nuraghe Diana, con una torre principale e due minori collegate da cortine murarie. A maggio durante la tappa di Monumenti Aperti, potrai visitare edifici storici come le fornaci, che tra 1878 e 1985 hanno prodotto laterizi e tegole, il mattatoio, in funzione sino al 1968, e l'ex cartiera Perra del 1911, all'epoca unica fabbrica di carta per imballaggio. Per la manifestazione si aprono anche antiche case campidanesi con soffitti affrescati e pianelle a motivi geometrici. Da non perdere due dimore adibite a musei etnografici: sa Dom'e Farra (casa della farina), che custodisce attrezzi agricoli, e Il ciclo della vita, dove sono esposti ottomila oggetti tradizionali (XVIII-XX secolo). Di grande richiamo è Sciampitta, a luglio, maggior evento folk dell'Isola.

Una palestra a cielo aperto

Una palestra-parco all’aperto che ispira ogni genere di turista attivo durante tutto l’anno. La Sardegna è la meta perfetta per viaggiatori che vivono da protagonisti la vacanza: nell’Isola possono praticare qualsiasi attività sportiva in scenari unici e spesso incontaminati. È la terra ideale per chi ama interagire con la natura e che ricerca nel viaggio un arricchimento culturale e di spirito. 

Dentro un'anima autentica, intorno il mare

Non assomiglia a nessun luogo. Così scrivono della Sardegna i primi viaggiatori del passato che arrivavano dal mare. Raccontano l’emozione della terra che affiora lentamente dall'acqua e lo spettacolo della natura incontaminata che si svela ai loro occhi. Una terra avvolta da una luce intensa, montagne imponenti che degradano verso le coste incorniciando scenari marini sempre diversi, scogliere scolpite dal vento, spiagge lunghissime, baie nascoste dalla macchia mediterranea, dune di sabbia ricoperte da gigli bianchi.

Nuoro, custode della cultura di ieri e di oggi

Fra le montagne e i boschi della Barbagia, là dove d’estate i profumi si diffondono nell’aria liberi dal manto silenzioso della neve, sorge Nuoro, cuore in fermento dell’Isola. Sarà semplice arrivarci in automobile o, se ti sposti con la famiglia da una delle località della costa, anche in camper. Un tempo chiamata l’Atene sarda, è una città “d’una vecchiaia forte, nobile, serena”, come Grazia Deledda descrisse una delle sue protagoniste in ‘Canne al vento’.