Pare che il nome gairo significhi ‘terra che scorre’. Non a caso le sue tormentate vicende, iniziate a fine XIX secolo, proprio a causa dell’instabilità del suolo su cui sorge ebbero un esito drammatico nell’ottobre del 1951. Oggi della Gairo ‘vecchia’ vedrai i ruderi degli edifici rimasti tenacemente aggrappati alla roccia del monte Trunconi, che domina sulla valle del rio Pardu, tra viuzze in terra battuta e in selciato collegate da scalette e viottoli inclinati. Le strade, infatti, delimitavano i terrazzamenti sui quali sorgevano le costruzioni, pertanto sono disposti orizzontalmente, su livelli sfalsati, lungo il pendio.