Cava di blocchi di calcare, sito di culto fenicio, deposito di anfore, luogo di devozione cristiana, rifugio nella seconda guerra mondiale. La cripta di santa Restituta, uno dei simboli del pittoresco quartiere di Stampace, ha avuto una storia travagliata, scandita da momenti di abbandono e chiusa col lieto fine del definitivo restauro negli anni Settanta del XX secolo. L’ipogeo ha un ambiente centrale collegato con l’esterno da due scalinate scavate nella roccia. Le pareti erano dipinte: si conserva quella con san Giovanni Battista in segno di benedizione con la mano destra (XIII secolo). Sull’altare maggiore c’è la statua marmorea di santa Restituta, in quello minore stavano i simulacri delle sante Giusta, Giustina ed Enedina. Che sia scavato nella roccia, lo senti nelle ossa appena varchi l’ingresso, nella piazzetta omonima a pochi passi dalla cripta di sant’Efisio.