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Arrampicata in Sardegna: le migliori pareti da scalare

Acque cristalline, spiagge da favola, scogliere a picco sul mare ma non solo turismo balneare. La Sardegna è la meta ideale anche per gli amanti dell'arrampicata, che possono ammirare da una posizione privilegiata il panorama da cartolina che regala la meravigliosa isola italiana: la vista che si gode dalle sue maestose pareti rocciose è unica al mondo. Da nord a sud, scopri quali sono i migliori percorsi che gli appassionati di climbing possono affrontare in ogni stagione, dalle vie in falesia alle vie lunghe. Che tu sia principiante o esperto, potrai trovare quelle più adatte alle tue abilità e goderti un'avventura emozionante nella natura selvaggia. Se sei fortunato riuscirai ad avvistare anche qualche grifone o un falco pellegrino!


Canyoning, gli spettacolari itinerari della Sardegna

Fare canyoning in Sardegna è un’esperienza unica per ammirare le bellezze paesaggistiche dell’isola da punti di vista privilegiati: quelli delle sue gole mozzafiato, con rocce scolpite dal vento che fanno da scrigno a cascate e piscine naturali.

È possibile esplorare i canyon sardi in tutte le stagioni dell'anno, ma la primavera e l'autunno sono particolarmente adatte per godersi appieno l’escursione. Durante le mezze stagioni le temperature sono piacevoli e i panorami si arricchiscono di colori vivaci.

Preparati a immergerti in una delle terre più affascinanti al mondo e a sperimentare la bellezza unica dei canyon della Sardegna, tra loro c’è anche quello più spettacolare d’Europa.


Mountain bike, gli itinerari imperdibili

Esplorare la Sardegna in mountain bike è un modo eccezionale per immergersi nella sua natura selvaggia. Sono tantissimi i percorsi ciclabili che attraversano le sue coste mozzafiato e angoli meno conosciuti dell’entroterra. L’isola è famosa per il turismo balneare che si concentra nei mesi estivi ma la primavera e l’autunno sono periodi magici per ammirare le sue bellezze paesaggistiche con gli occhi pieni di mare e i piedi sui pedali. Anche l’inverno regala giornate di sole e temperature miti ideali per vacanze attive in compagnia della propria bici.


Scopri i percorsi in mountain bike in Sardegna


Kitesurf, spot Sardegna

I venti girano veloci in Sardegna per la gioia di chi pratica kitesurf e di chi si gode dalla spiaggia lo spettacolo di questi aquiloni colorati che sembrano danzare sull’acqua. L’Isola offre una varietà di spot eccezionali per soddisfare la voglia di avventura e adrenalina di tutti i kitesurfer in vacanza. La Sardegna è infatti una delle mete migliori d’Italia per praticare questo sport tutto l’anno grazie ai suoi venti costanti e a condizioni meteo ideali.


Sud

Castello Siviller

La sua origine fu prettamente difensiva: nacque per proteggere la zona dalle incursioni dei superstiti della guerra tra gli Arborea e gli Aragona, durata oltre 50 anni. La casa-fortezza degli Alagon, meglio noto come castello Siviller, fu edificata nel 1415, sopra le rovine della chiesa parrocchiale di Santa Maria, da Giovanni Siviller, doganiere del Castello di Cagliari e procuratore reale, nominato feudatario di Villasor, piccolo centro a poco più di venti chilometri dal capoluogo. Il castello e la chiesa parrocchiale di San Biagio, che si trova in prossimità del maniero, rappresentano i simboli del potere laico e religioso, un polo di aggregazione attorno al quale, a partire dal XV secolo, si è sviluppata l’antica Villa di Sorres.

L’aspetto della fortezza, riconducibile alle forme dei castelli medievali, cambiò nel tempo per il mutare delle esigenze funzionali che portarono alla perdita graduale della sua vocazione difensiva. Fu, infatti, adibito a caserma, prigione, sede scolastica, per essere infine abbandonato e destinato a semplice residenza e rimessa agricola da parte dei proprietari. La struttura a forma di ‘U’ presenta mura con merlature guelfe. Sul prospetto, le finestre a cortina ingentiliscono l’aspetto severo dell’edificio.

Sopra il portale principale uno stemma di forma circolare, sormontato dalla corona marchionale, raffigura, nella metà di sinistra, sei palle, armi della famiglia dei Da Silva, sovrapposte all’albero sradicato, simbolo del giudicato arborense; mentre, nella metà di destra, ci sono i pali, stemma del regno d’Aragona, e una torre alata rappresentante la famiglia Alagon. Lo stemma simboleggia la fusione tra le due famiglie in seguito al matrimonio tra Emanuela Alagon, marchesa di Villasor, e Giuseppe De Silva Fernandez de Cordoba, conte di Cifuentes.

Il castello, acquisito al patrimonio comunale nel 1991 e sottoposto a diverse opere di restauro da parte degli amministratori locali, ospita attualmente, nelle sale del primo piano, la biblioteca comunale. Le sue sale, inoltre, sono spazi per mostre e convegni. In un locale adiacente, ha sede la sala del Consiglio comunale, adibita per le occasioni a sala di celebrazione dei matrimoni civili o di incontri di natura socio-culturale, organizzati dal Comune di Villasor o da privati su autorizzazione del Comune stesso. Anche i cortili, sia quello esterno che quello interno, sono sovente teatro di manifestazioni culturali, specie concerti e rappresentazioni.

Le visite sono su prenotazione da richiedere anch’esse al Comune di Villasor.

Sud

Sa Fraigada

È una delle aree archeologiche più affascinanti del basso Sulcis, protagonista di leggende popolari, dove ripari naturali, mura ciclopiche e monumenti granitici s’inseriscono in un suggestivo scenario naturale. Sa Fraigada è un insediamento sorto in età prenuragica in località Barrancu Mannu, nelle campagne di Santadi. Racchiuse da una possente cinta muraria, in otto ettari, troverai terrazzamenti e muraglie megalitiche, resti di capanne, un protonuraghe, un particolare tafone e la testimonianza archeologica più famosa del territorio santadese: la tomba di Giganti di Sa Fraigada, una delle meglio conservate in Sardegna.

La tomba è conosciuta in svariati modi: oltre al nome ‘ufficiale’, si usano anche tomba di Barrancu Mannu, Tuerredda e sa Tuta, il più usato in paese. Fu realizzata tra Bronzo medio e recente – probabilmente intorno al 1300 a.C. -, usando grossi blocchi di granito appena sbozzati, disposti in filari irregolari. La forma è quella di una protome bovina, è lunga circa 18 metri, mentre l’esedra semicircolare è ampia 15 metri. Al centro, osserverai l’ingresso quadrangolare, sormontato da un massiccio architrave. Un muro, partendo dal braccio destro dell’esedra, delimita un recinto, forse uno spazio dove celebrare i riti funerari.

Alla sepoltura sono associate varie storie raccontate dagli anziani del paese: si dice che vi si praticasse l’incubazione, cioè che al suo interno si cadesse in un sonno profondo e ‘divinatorio’; e che la tomba avesse il potere di guarire i ‘mali della mente’, ovvero depressione ed esaurimenti nervosi. Ai bambini si raccomandava di prestare attenzione se si fossero udite voci o avvistate strane ombre: poteva trattarsi dello spirito custode dello schisorgiu, un tesoro nascosto. Se catturato, lo spirito ne avrebbe rivelato l’ubicazione esatta.

Nell’area, ricoperta da macchia mediterranea e solcata da torrenti, osserverai resti di muraglie prenuragiche, forse riconducibili alla cultura di Monte Claro (2800-2300 a.C.), che sfruttano in alcuni punti la roccia naturale. Sulla cima denominata sa Roca de Luciferu si erge un probabile nuraghe arcaico, realizzato su sei ‘terrazze’: le prime tre fungono da antemurale, mentre sulle altre si impiantano i corpi centrali del nuraghe. A valle sorgeva il villaggio, di cui si possono identificare alcuni gruppi di abitazioni sorte tra gli affioramenti rocciosi. L’altro elemento caratteristico del sito è sa gruta fraigada, adiacente alla tomba di Giganti. È una cavità scavata dagli agenti atmosferici e ‘protetta’ da un masso allungato, con tracce di muratura: fu probabilmente usata in epoche remote come luogo di culto e funerario. A proposito di spettacolari opere della natura, a poca distanza da Barrancu Mannu potrai visitare le grotte di Is Zuddas: dentro si aprono scenari quasi fiabeschi. Il patrimonio archeologico di Santadi, paese celebre per il vino Carignano e per il tradizionale Matrimonio Mauritano, comprende anche la ‘cittadella’ fenicio-punica di Pani Loriga e reperti custoditi nel museo archeologico.

Bandiere Verdi, le spiagge a misura di bimbo

Colori e trasparenze quasi irreali, sabbia candida e soffice, talvolta accompagnata da ciottoli e chicchi multicolore, rocce e scogliere scolpite dalla natura in forme curiose, dune, pinete e lagune a fare da quinte. Sono le caratteristiche che ammaliano chiunque frequenti le spiagge sarde, alle quali spesso si aggiunge un fattore fondamentale per tanti: sicurezza e disponibilità di servizi per le famiglie con bambini. Per quasi tremila pediatri italiani e stranieri, la Sardegna è sul podio delle regioni con il maggior numero di spiagge family-friendly, alle quali ogni anno viene assegnata la Bandiera Verde. Nell'Isola, ormai da 16 anni, sono 'sparse' in ogni angolo, testimonianza di un’attenzione sempre più marcata verso bisogni e necessità dei visitatori.

Sud

Is Solinas

Il lungo arenile di sabbia candida e finissima si estende tra il mare azzurro e una serie di dune ricoperte di ginepri, alle spalle due aree umide ricche di biodiversità. Oltre ai colori della natura, a Is Solinas risplendono anche quelli dei kite e delle vele, qui ormai ‘di casa’ tutto l’anno. La spiaggia, conosciuta anche con il nome di ‘La Salina’, sorge nel territorio di Masainas, affacciata sul golfo di Palmas e confinante a nord con Porto Botte. È apprezzata da chi desidera rilassarsi approfittando di spazi e tranquillità, magari trattenendosi fino al tramonto per osservare il calare del sole dietro l’isola di SantAntioco. Nei retrostanti stagni di Porto Botte e Baiocca, gli amanti del birdwatching possono ammirare, oltre ai fenicotteri rosa, anche aironi, cavalieri d’Italia, cormorani, falchi di palude e martin pescatore.

Is Solinas è conosciuta soprattutto per gli sport acquatici, in particolare kitesurf e windsurf. Acque piatte e poco profonde, sommate all’esposizione ai venti di maestrale, ponente e libeccio, la rendono un paradiso per chi ama cavalcare le onde. Grazie alla sua conformazione – in particolare per via delle dune e dell’ampia baia chiusa - è perfetta per i principianti: il vento soffia sempre verso terra, sistema dunale e vegetazione offrono riparo a est, inoltre il fondale aumenta di profondità in maniera progressiva allontanandosi dalla costa. Is Solinas è dotata di parcheggi, punti di ristoro e servizi di noleggio attrezzature da spiaggia, biciclette, SUP e kite.

Kite e wind surfer popolano anche la vicina spiaggia di Porto Botte, nel comune di Giba. L’area è rinomata per la produzione di vini carignano, carciofi, pane e dolci tradizionali.

Proseguendo verso sud, incontrerai un altro spettacolare ecosistema, formato da zone umide, macchia mediterranea, pinete e spiagge bianchissime punteggiate da dune: Porto Pino. I primi due tratti di spiaggia rientrano nel territorio di SantAnna Arresi, e si trovano incastonati tra scogliere, pineta e stagno de Is Brebeis; il terzo, invece, appartiene al territorio di Teulada, il suo tratto distintivo è rappresentato dal chilometro di bianche ‘colline’ sabbiose alte decine di metri, contornate da ginepri e gigli di mare. Non a caso, la spiaggia è nota come Is Arenas Biancas.

Capodanno 2026 in Sardegna, tutta un’altra musica

Capodanno 2026 in Sardegna, tutta un’altra musica!

Nell’Isola, sarà un fine 2025 nel segno della musica in piazza, del coinvolgimento, dell’accoglienza. Paesaggi inimitabili e scenari suggestivi faranno da cornice a grandi eventi che salutano l’arrivo del 2026, con protagonisti personaggi amatissimi della musica italiana e internazionale. Non solo le grandi città, anche i borghi, autentici 'scrigni' di tradizioni affascinanti e gustose specialità gastronomiche, contribuiscono a caratterizzare il Capodanno isolano come un'immensa festa open air diffusa. Da un capo all'altro dell'Isola, scopri il programma dei grandi concerti dal 28 dicembre alla notte di San Silvestro in Sardegna.

 

 

Consulta il programma!

La Sardegna è una terra di suoni, ritmi, feste e colori, anche a Capodanno: i protagonisti della musica italiana fanno da attrattori per il grande pubblico da coinvolgere e far divertire.

Cagliari brinda al nuovo anno con Giusy Ferreri sul palco principale del suo Capodanno diffuso - quest'anno intitolato 'Voci di città' - che presenta quest'anno altre proposte al femminile, firmate da Myss Keta, Mimì Caruso, Luvi e le Lucido Sottile, che presentano la serata, a partire dalle 22, sul palco del Largo Carlo Felice e di piazza Yenne. Ma la festa parte un giorno prima, il 30 dicembre: dalle 18 il Bastione Santa Croce ospita il format 'Croccante', DJ set tra musica e socialità. A pochi passi dal capoluogo, la sera del 28 dicembre, Assemini ospita Ghali, attesissimo dai più giovani.

 

Sulcis grande protagonista di fine anno. Per allietare la lunga notte di San Silvestro sul palco di piazza Sella a Iglesias sale Mannarino, mentre in piazza Ferralasco a Sant’Antioco ci sono Elio e Le Storie Tese. Infine a Carbonia anticipa il veglione, il 30 dicembre con lo spettacolo di Umberto Smaila, mentre la sera seguente suona Jimmy Sax.

Fedez colora il Capodanno di Oristano: il rapper la sera del 31 raduna la sua folla davanti alla torre medioevale di Mariano, in piazza Roma. 'Voglio tornare negli anni ’90' è la scelta di Bosa per il suo Capodanno: l’incantevole borgo ai piedi del castello dei Malaspina fa da cornice allo spettacolo. Emis Killa è il protagonista del Capodanno in piazza di Nuoro, mentre Dorgali ospita la celebre rapper Big Mama. La notte di San Silvestro si balla anche in Ogliastra, in piazza Rinascita a Tortolì, con la musica di Benji e Fede. Mentre a Barisardo va in scena un prologo all'ultima notte dell'anno, nella serata del 27 dicembre il paese si accende con lo stand up comedy di Alice De Andrè, l'esibizione del chitarrista Federico Poggipollini , storico chitarrista di Ligabue, insieme ai The Crumars e, infine, con il dj set di Chicco Giuliani.

Sassari per inaugurare il 2026 punta sul sicuro: Max Pezzali, con i suoi grandi successi, inonda di musica il ritrovato piazzale Segni. La 30esima edizione del Cap d’Any di Alghero, città sarda ‘pioniera’ delle feste di fine anno, ospita nella grande festa al piazzale della Pace tre grandi eventi: il 29 dicembre, concerto di Raf, il 30 sono di scena Kid Yugi e Low-Red, gran finale il 31 con Gabry Ponte alla consolle. Il profilo di Castelsardo che si staglia su un orizzonte che lega cielo e mare, illuminato dai giochi di luce di spettacoli pirotecnici, è una delle immagini simbolo del fine anno isolano: il centro dell’Anglona onora la 23esima edizione del ‘Capodanno in piazza’ con un big e una nuova stella della musica italiana: la serata è animata dagli show di J-Ax e di Anna Pepe.

La Gallura fa il pieno di spettacoli. Olbia, la notte di San Silvestro, porta sul palco del Molo 1 Bis due nomi d’eccellenza del panorama musicale italiano: dopo l’esibizione di Marco Mengoni, in programma nella prima parte della serata, la città saluta l’arrivo del nuovo anno con il rapper milanese LazzaGolfo Aranci anticipa la festa con due concerti in piazza Cossiga: il 27 dicembre sono di scena i Gemelli diversi, il giorno dopo, tocca ai Neri per caso. La notte del 31, invece, lo stadio 'Biagio Pinna' di Arzachena ospita l’attesissimo concerto di Achille Lauro. Tra i riflessi dell’arcipelago di La Maddalena la notte del 29 dicembre si illumina con la musica di Alfa mentre in quella del 31 la voce di Fausto Leali ripercorre le tappe più significative della sua carriera.

 

 

Sud

Montimannu

Un ‘polmone verde’ con numerosi motivi di interesse, dai percorsi naturalistici all'archeologia industriale, passando per i picnic in relax e visite a pittoresche chiese campestri. La foresta demaniale di Montimannu si estende per 4600 ettari a sud-ovest di Villacidro, nel cuore del parco naturale di Monte Linas Oridda - Marganai. È una delle più estese foreste demaniali della Sardegna, oltre a essere ‘casa’ di spettacolari cascate e di una ricca fauna, dove spiccano cervo sardo e muflone. Per arrivarci, dalla periferia di Villacidro, costeggerai il lago di Leni e la pineta di Campus de Monti - attrezzata con tavoli, barbecue e fonti d’acqua -, proseguendo su una strada sterrata che si ‘immerge’ nella fitta foresta.

I sentieri di trekking e mountain bike si diramano dall’ex miniera di Canale Serci e dal rifugio conosciuto come Cantina Ferraris. A Canale Serci ammirerai i ruderi della laveria e di vari edifici e strutture, oltre alla palazzina della direzione, oggi restaurata. La miniera, dove si estraeva la cassiterite – ovvero biossido di stagno, usato per ricavare il bronzo – fu in attività dal 1866 al 1946, ma il giacimento era coltivato già in età nuragica. Non a caso, in direzione sud-est, sul versante opposto di un rilievo, si estenda l’area archeologica di Matzanni. Nel vivaio di Campu sIsca osserverai la produzione di piantine per i rimboschimenti, poco distanti si trovano is cameronis, strutture dove può alloggiare chi percorre il Cammino minerario di Santa Barbara. Tra le mete raggiungibili dai sentieri CAI, le cascate di Piscina Irgas, dove si può praticare anche canyoning e free climbing, e di Muru Mannu, che vanta il salto più alto della Sardegna, oltre 70 metri. I sentieri per raggiungerle sono contrassegnati rispettivamente dai numeri 113 e 109, dotati dell’apposita segnaletica bianca e rossa.

Prima di raggiungere la foresta di Montimannu vale la pena fare una sosta per ammirare la chiesa di San Sisinnio. ‘Immersa’ in un parco di olivastri e circondata da un loggiato, la chiesetta è sede della festa più sentita dai villacidresi, che si svolge ogni anno la prima domenica di agosto. In località Villascema si trova la chiesa dedicata a San Giuseppe, festeggiato a giugno durante la sagra delle ciliegie. A Villacidro è legato il nome di Giuseppe Dessì, autore di ‘Paese d’Ombre’, al quale è stato intitolato un parco letterario. Tra i luoghi legati alla sua narrativa, merita una visita il Lavatoio pubblico. A proposito di scrittori, appena fuori dal paese ammirerai la cascata Sa Spendula, decantata in un sonetto di D’Annunzio.