Costruita nel XVIII secolo nel centro storico di Galtellì, paese della bassa Baronìa, sino agli anni Settanta del XX era abitata. Poi, restaurata nel 1995 nel rispetto dell’architettura tradizionale, l’antica casa padronale dalla famiglia Marras divenne museo etnografico e oggi custodisce una collezione di 1800 oggetti tra attrezzi da lavoro, arredi e suppellettili, che arricchiscono l’architettura de sa domo ‘e sos Marras.
Casa Marras è un caratteristico palazzo nobiliare settecentesco che ha conservato l’aspetto di un castello con torretta merlata. Da un ampio portale, passando per una volta a botte sormontata da un piano abitato, entrerai in un cortile rettangolare pavimentato con ciottolato in pietra. Al centro si trova un pozzo, ai lati loggiati che riflettono l’organizzazione della vita familiare e collettiva di una tipica comunità a vocazione agro-pastorale. Al pianterreno, gli ambienti ti faranno rivivere attività volte in passato a trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli. Gli attrezzi raccontano i cicli di lavoro. Il primo piano, al quale si accede attraverso una scala esterna vicino all’ingresso del cortile, ospita la residenza. Un corridoio ti accompagnerà in varie sale arredate con mobili settecenteschi: qua la collezione di ‘pezzi’ d’antiquariato impreziosisce gli ambienti, visitati anche dal premio Nobel Grazia Deledda.
Terminata la visita al museo, non perdere occasione di camminare lungo le vie lastricate in pietra del borgo, ex sede vescovile, abitato da una cittadinanza straordinariamente devota: nell’arco di circa un solo chilometro quadrato incontrerai cinque chiese (più altre tre campestri). Alcuni sono gioielli architettonici, come la chiesa del Santissimo Crocifisso e l’ex cattedrale di san Pietro. E poi tuffati nella natura del monte che ‘protegge’ il paese: dalla cima del Tuttavista, come dice il nome, osserverai panorami mozzafiato.