In principio stazione ferroviaria, poi villa padronale, in seguito per decenni abbandonata, oggi è un centro culturale. Sono le quattro vite vissute dalla Casa Spadaccino, storica struttura a due passi dal mare, a su Loi, località del territorio di Capoterra. La sua costruzione risale al 1873, a opera della società mineraria francese Petin et Gaudet, titolare di una concessione nelle montagne dell’entroterra. Era collocata alla fine della ‘strada dei genovesi’, antica via dei carbonai sulla quale fu impiantata una ferrovia. L’edificio svolgeva la funzione di stazione capolinea dei convogli carichi del ferro estratto nella miniera. A partire dagli anni Trenta del XX secolo, divenne fulcro di una florida azienda agricola, con attorno vigneti, orti e frutteti. La zona si trasformò in un ampio e colorato giardino, dove si applicavano tecniche di coltivazione all’avanguardia, tanto che si guadagnò il soprannome di su spantu, ‘lo stupore’, che ancora oggi identifica una borgata poco distante da su Loi.