È l’unico luogo del Mediterraneo dove si conserva un madreporario coloniale,​ da cui derivano le barriere coralline. All’estremità occidentale della baia di P​orto Conte, nel promontorio di Capo Caccia, lo stesso della grotta di Nettuno e di quella sommersa di Nereo, c’è un’altra cavità carsica, la g​rotta Verde – detta anche ‘dell’Altare’ - con rocce calcaree risalenti a 200 milioni di anni fa. Nelle pareti spuntano stalagmiti e stalattiti alte fino a 12 metri e ricoperte di incrostazioni vegetali. Sul fondo affiora un laghetto d’acqua salmastra che riflette la fioca luminosità, restituendo una suggestiva luce verdeggiante. L’acqua ricopre vari ambienti, un tempo asciutti e ‘vissuti’ dall’uomo preistorico, come testimoniano preziosi graffiti: la grotta fu frequentata dal Neolitico antico (VI millennio a.C.) all’era cristiana come luogo di culto e sito funerario.