Luce e colori delle sue campagne, ‘tappezzate’ di vigne e frutteti, e di tappeti e abiti tradizionali hanno ispirato pittori della prima metà del XX secolo. Atzara è un delizioso borgo di origine medievale del Mandrolisai, ai confini tra le province di Nuoro e Oristano, fondato forse intorno all’anno mille. La tradizione indica il primo insediamento nella località Bigia ‘e josso, vicino a una fonte. Il paese, uno dei cinque borghi sardi più belli d’Italia, abitato da oltre mille abitanti, conserva oggi il tessuto urbano di epoca catalana, con architetture basse in granito e soffitte coperte da travi di quercia. Le case dei rioni più antichi presentano decorazioni a scalpello sulle cornici di porte e finestre. Attorno boschi e colli coltivati a vigna, da cui si ottiene un famoso vino nero (mandrolisai, appunto), da accompagnare con i ‘gioielli’ della tradizione dolciaria: is bucconettes e su gattou, a base di mandorle, e sa tumballa ‘e latte. A maggio, da non perdere la sagra del vino.
Molto raffinata è la tradizione tessile, in particolare tappeti e costumi tradizionali. Atzara è famosa non solo per luce e colori dei suoi panorami ma anche per la particolarità dell’abito femminile, col caratteristico copricapo (sa tiagiola), divenuto protagonista delle opere di grandi pittori della prima metà del Novecento.