Personaggi mitici, leggende e storie di battaglie, assalti e coraggiose difese: il periodo più cruento della storia sarda, contrassegnato dalle incursioni piratesche, è descritto in un’esposizione unica nel suo genere. Il museo multimediale Turcus e Morus sorge a Gonnostramatza, ospitato nei locali dell’ex monte granatico. L’idea di descrivere la drammatica epoca delle invasioni compiute dai saraceni nasce da un’epigrafe, conservata nella chiesa campestre di san Paolo, a due chilometri dal paese. Vi è riportata la testimonianza della distruzione del vicino paese di Uras de manu de turcus e morus e fudi capitanu del morus barbarossa, avvenuta il 5 aprile 1515 agli ordini del pirata Barbarossa.

L’episodio funge da spunto per raccontare vicende accadute nell’arco di dieci secoli, dall’VIII al XVIII secolo, nelle coste e nell’entroterra isolano.