Varcando la soglia del temenos, il recinto sacro, immaginerai lo stupore degli antichi visitatori di fronte alla maestosità del monumento, ma l'aspetto più sorprendente non salta subito all’occhio, è nascosto più a monte: si tratta dell’unico (sinora noto) esempio di acquedotto nuragico che serviva il villaggio e il santuario di Gremanu. Il complesso si trova immerso in un fitto bosco di roverelle nella vallata di Pratobello, a circa mille metri di altitudine tra i rilievi del Gennargentu, nel territorio di Fonni, il paese più ‘alto’ della Sardegna. Il sito occupa circa sette ettari e si divide in due parti: la prima ospita i pozzi e le fonti d’acqua, mentre più a valle si trovano i nuclei abitativi e di culto. Le sorgenti sono racchiuse dentro una cortina muraria semicircolare, accanto alla quale noterai una vasca, probabilmente usata a scopi rituali. Una canaletta convogliava l’acqua da una fonte verso un pozzo, poi da qui un sistema di canalizzazioni la conduceva al santuario.