Maria, Paulica e Felicina sono nomi di donne vissute in Sardegna alla fine del 1800, il loro ricordo sopravvive attraverso alcuni manufatti tessili della collezione storica del Museo MURATS, opere di cui furono artefici e su cui apposero le proprie firme.
Roberta, Zuanna Maria, Luciana, Maria Grazia e Alessandra sono i nomi di altre donne, cinque artiste sarde - cui se ne aggiungono due anonime - affette da gravi patologie dell'apparato riproduttivo femminile che, in concomitanza con il mese per la conoscenza e la consapevolezza dell'endometriosi, nel decennale dall'istituzione della giornata mondiale dedicata alla patologia, si raccontano attraverso un rito catartico atto a manifestare la vulnerabilità della carne e della psiche, rivelare le piaghe dell'animo e quelle dell'epidermide.
Giovanni Pascoli scrisse "Il dolore è ancor più dolore se tace", da qui la necessità di associargli un volto, quello de La penitente di Tonino Mattu, e le voci delle tante donne a lungo soffocate da discriminazioni, pregiudizi e tabù.
Artiste in mostra: Luciana Aironi, Zuanna Maria Boscani, Maria Grazia Medda, Roberta Piras, Alessandra Sarritzu, Prima artista in anonimato, Seconda artista in anonimato.