I primi a comparire sono misteriosi circoli megalitici, poi, quasi seguendo un criterio cronologico, ecco le altre strutture: in cima a un affioramento roccioso, emerge il nuraghe; poco distanti, le tracce superstiti di una tomba di Giganti e, infine, l’area sacra, con una fonte dotata di una sorprendente caratteristica. Il complesso nuragico di Nòddule si trova nel territorio di Nuoro in località su Linnamene, al confine col territorio di Orune, in una zona ricoperta da massi granitici e da querce da sughero. Il sito fu frequentato dal III millennio a.C. fino a epoca romana, forse con qualche sporadico periodo di abbandono. A testimoniare la fase prenuragica vi sono muraglie megalitiche e due circoli, composti da grandi rocce granitiche leggermente distanziate, la cui funzione è incerta. Si è ipotizzato che rappresentino una sorta di ‘calendario’ preistorico, con le pietre disposte in base al movimento degli astri. Addentrandoti nel complesso, farai un ‘salto’ temporale in avanti ed esplorerai i monumenti nuragici.
Il nuraghe è di tipo complesso, trilobato e circondato da una cinta muraria. Accederai al mastio dall’ingresso posto a sud, che conduce a un corridoio dotato di una garitta di guardia. La torre si conserva per poco più di quattro metri e ha un diametro di circa otto. Il cortile raccorda le due torri secondarie. Accanto alle torri noterai tracce di vani rettangolari: furono costruiti con materiali di crollo del nuraghe in epoca romana o altomedievale. Attorno al nuraghe, invece, osserverai sei capanne nuragiche, la più ampia ospita al centro un focolare.
L’area sacra è compresa dentro un recinto contenente alcuni ambienti circolari e la fonte. Il tempio a pozzo è costituito da un vestibolo quadrangolare con bancone-sedili e dal pozzetto cilindrico che raccoglieva l’acqua. Per realizzarlo furono usati conci di trachite disposti a filari regolari nel pozzo, in facciata e nella copertura a tholos, dove ti stupiranno la varietà cromatica di conci e decorazione della pietra di chiusura, con un incavo a forma di occhio, quasi come se la fonte volesse ‘osservare’ i suoi visitatori. Oltre l’insediamento, ma pertinente a esso, vedrai le tracce di una piccola tomba di Giganti. Fu costruita con posa a filari, con grandi conci di granito ben squadrati. Molti sono stati rimossi, ma potrai ancora individuare la planimetria e i filari di base della camera funeraria e dell’esedra.