Secondo leggenda, Ollolai sarebbe stata residenza di Ospitone, dux dei barbaricini, così riconosciuto in una lettera ufficiale (594 d.C.) da papa Gregorio magno che gli chiedeva aiuto per incoraggiare il suo popolo alla conversione. All’indole ribelle degli antenati ollolaesi si riferirebbe il toponimo, derivante forse dall’attico alalè, grido di guerra delle tribù della zona prima della battaglia. Il potere proseguì in età giudicale: il centro fu sede di curatoria. Oggi, popolato da mille e 500 abitanti, dà nome al territorio storico di cui è centro principale, la Barbagia di Ollolai. L’asfodelo, che colora le campagne vicine, è materia prima per l’arte d’intreccio. Ammirerai i cestini realizzati dalle abili mani delle donne ollolaesi nella mostra de s’iscrarionzu.