Il nome deriverebbe da Etruscula, villaggio fondato forse in età romana repubblicana, o più verosimilmente da truiscu, ‘pepe montano’, pianta erbacea che cresceva rigogliosa nelle colline che circondano il paesino, usata per pulire asini e cavalli. Villanova Truschedu, scenario del romanzo di Flavio Soriga ‘Sardinia Blues’, è un caratteristico borgo di 300 abitanti dell’entroterra oristanese, nel territorio del Barigadu, sulle rive del fiume Tirso. Il centro storico del grazioso e accogliente borgo, raccolto attorno alla parrocchiale di Sant’Andrea apostolo, è noto come Ruinas, a indicare le rovine di un villaggio di epoca romana, disposto lungo la strada che collegava Forum Traiani al Campidano e che rivestì uno strategico ruolo economico-militare. L’edificio di culto più affascinante è il santuario di San Gemiliano, tardo-romanico, caratterizzato dalle muristenes o cumbessias, piccole case usate dai fedeli durante le novene per il santo, festeggiato a settembre, mentre il patrono Sant’Andrea, è celebrato a fine novembre.