Con quasi trentamila abitanti, Carbonia è la nona città sarda, la più popolosa del Sulcis. Larghe strade alberate la caratterizzano: sulle case svetta il campanile alto 45 metri che affianca la facciata in granito e trachite della chiesa di san Ponziano. La città nacque nel 1938, costruita in soli due anni per garantire alloggio ai lavoratori del bacino carbonifero Sirai-Serbariu. Le miniere sulcitane erano allora una delle principali fonti di approvvigionamento energetico dell’Italia. Nel nome Carbonia è indicata l’origine: fu costruita a ridosso della grande miniera, sostituendo un borgo ottocentesco, inglobato come rione. Il bacino, attivo tra 1937 e 64, aveva nove pozzi e cento chilometri di gallerie. Per cavare il carbone furono reclutati minatori da tutta Italia, da subito 16 mila risiedevano a Carbonia, la punta massima fu nel 1949 con 48 mila residenti e 60 mila dimoranti.