È una porzione dell’enorme territorio paludoso a sud di Oristano bonificato tra 1934 e 1937. S’Ena Arrubia, incastonato fra pineta costiera e lunghissima e sabbiosa spiaggia della Marina di Arborea, è ‘il relitto’ del grande stagno salato di Sassu, in origine suddiviso in 200 piccole e grandi aree palustri ed esteso più di tremila ettari. Oggi lo stagno arborense comprende un decimo di quell’enorme estensione ed è divenuto un bacino indipendente, salvatosi dal prosciugamento e alimentato da canali artificiali di acqua dolce. Lo scarico a mare avviene tramite saracinesche poste vicino al borgo di pescatori di Marceddì, dominato dalla cinquecentesca Torrevecchia. Qui una cooperativa regolamenta l’attività nelle acque dello stagno e ogni anno cattura molti quintali di anguille, carpe, muggini e spigole, che arrivano sui tavoli dei ristoranti locali e di tutta l’Isola.