Si ergono sulle pendici verdeggianti dell’altopiano di Perda ‘e pranu, che spicca in un’ansa del bellissimo lago Omodeo. Il santuario e il novenario di San Serafino, immersi suggestivo scenario del territorio di Ghilarza, furono impiantati su una chiesa bizantina del VII secolo, a sua volta sorta probabilmente su vestigia romane, di cui sono testimoni ceramiche di epoca tardo-imperiale rinvenute durante i lavori di restauro del santuario (1950). Molti secoli, in epoca giudicale, l’edificio bizantino fu ricostruito e ampliato. Conservò il suo aspetto medioevale fino al 1884 quando furono aggiunte due cappelle laterali, così da assumere l’attuale struttura cruciforme.