Si distende su un territorio fertile, da cui derivano produzioni d’eccellenza come gli agrumi, e punteggiato di siti preistorici e di archeologia industriale. San Vito è un paese di poco meno di quattromila abitanti del Sarrabus, molto legato alle tradizioni, di cui è testimone lo splendido antico costume sanvitese. Nel Medioevo il centro fece parte dei giudicati, prima di Cagliari poi di Gallura, passando dopo a Pisa, infine fu conquistato dagli aragonesi. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, lungo il filone argentifero del Sarrabus-Gerrei – la seconda area per estensione del parco geominerario della Sardegna - iniziò l’attività estrattiva: erano una decina i siti minerari che costituivano la ‘via dell’Argento’. Agli inizi del XX secolo ci lavoravano complessivamente più di 1500 minatori, due terzi nella sola miniera di monte Narba. All’interno del palazzo civico sanvitese, il museo La Via dell’Argento documenta storia e vita mineraria attraverso fonti orali, documenti, fotografie e oggetti di lavoro.