Alla fine del XX secolo, grazie alla costruzione di nuovi quartieri, ebbe una notevole espansione e i suoi abitanti raddoppiarono. Oggi con quasi 70 mila residenti Quartu sant’Elena è la terza città isolana dopo Cagliari e Sassari. Un tempo centro agricolo, oggi conserva la produzione vitivinicola, rinomata per la malvasia. Sono famose anche la lavorazione di gioielli in filigrana d’oro e la produzione di pani e dolci fatti in casa: candelaus, pabassinas e piricchitus. Il suo territorio è compreso tra: pianura del Campidano, montagne e boschi dell’oasi dei Sette Fratelli e parco di Molentargius-Saline, dove, a piedi o in bici, ammirerai colonie di fenicotteri rosa. La costa quartese inizia dal litorale del Poetto e si estende per decine di chilometri lungo la parte orientale del golfo degli Angeli. Scogliere a picco si alternano a spiagge sabbiose o di ciottoli: Capitana, con porto turistico e, alle spalle, colline coperte da pioppi ed eucalipti, le piscine naturali di is Mortorius, Cala Regina con ciottoli e mare azzurro, la bella is Canaleddus e la scenografica Mari Pintau, dove pietre levigate si immergono nel ‘mare dipinto’ dai colori abbaglianti. Infine, Geremeas, con spiagge candide e morbide: Kala ‘e Moru e Marongiu.