Il rosso-ocra della sua facciata svetta di fronte a un giardino di prati all’inglese e alte palme e domina lo scenografico centro storico di Milis, paese del campidano di Oristano, insieme al prospetto gotico-catalano della parrocchiale di san Sebastiano. Ogni dettaglio è curato nei minimi particolari nello splendido Palazzo Boyl: in passato tutto doveva essere perfetto per le visite dei sovrani sardo-piemontesi e dei loro prestigiosi ospiti. L’edificio, gioiello architettonico di prevalenti forme neoclassiche piemontesi, ha una storia quasi millenaria. Nacque come monastero – citato nel condaghe di santa Maria di Bonarcado - di cui restano evidenti tracce e da dove verosimilmente erano dirette le coltivazioni dei primi agrumeti di Milis, distanti allora cento metri. Divenne casa signorile del XIV secolo e fu totalmente ricostruito nel XVII: la vecchia struttura trecentesca fu inglobata nella nuova.