Un ‘polmone verde’ formato da distese di leccete e sugherete, inframmezzate da guglie granitiche, che una volta forniva carbone a tutta la Sardegna, oggi custodisce e protegge una patrimonio floro-faunistico, oltre a ospitare un interessante museo. L’oasi di Assai si estende per quasi mille ettari tra i territori di Neoneli e Nughedu Santa Vittoria. Un’antica carbonaia è testimone dell’attività che fino al XX secolo era svolta nell’area, assieme alla produzione di sughero. Nel 1983 fu istituito un cantiere forestale e Assai divenne oasi permanente di protezione faunistica. Oggi la popolano cervi sardi, cinghiali, daini, gatti selvatici e martore. Tra gli uccelli, potresti osservare alcuni endemismi sardo-corsi, come lo sparviere e il picchio rosso maggiore, oltre a passero solitario, corvo imperiale e pernice sarda. Da pochi anni, nell’oasi ha ripreso a nidificare anche l’aquila reale.