Regna il silenzio qui, e tutti gli edifici, i pozzi e la laveria, i forni per la calce e i ‘cameroni’ degli operai sembrano dormire un sonno infinito. Chiudendo per un attimo gli occhi sarà facile immaginare la vita nel villaggio di Malacalzetta quando era nel pieno della sua vitalità, durante i primi decenni del XX secolo. Duecento minatori, le loro famiglie, impiegati, funzionari e dirigenti animavano vie, piazze, uffici, abitazioni e, soprattutto, gli impianti di estrazione. Il borgo giace nella valle di Oridda, a ridosso del massiccio del Marganai, tra Iglesias e Fluminimaggiore.

La sua origine, comune a tante altre miniere dell’Iglesiente, risale sino alla dominazione pisana nel Medioevo. Le tracce dei numerosi pozzi scavati secoli addietro furono rinvenute nel XVIII secolo, scatenando una vera e propria ‘caccia’ all’argento fino alla prima concessione ‘ufficiale’, nel 1880, alla Società anonima per le miniere di Lanusei.