Oggi come nel Medioevo, la sua maestosa immagine infonde sensazioni di forza e rispetto. Le possenti mura del castello di Monreale svettano ancora in cima a un colle a pochi chilometri da Sardara e dalla statale 131: un agevole sentiero porta su al maniero, da dove lo sguardo abbraccia tutto il Campidano sino al golfo degli Angeli. Al centro di passaggi di mano e conteso tra aragonesi e catalani, fu indissolubilmente legato al destino dei giudici d’Arborea: insieme al castello di Marmilla (Las Plassas) e a quello del monte Arcuentu (Arbus), componeva la linea difensiva meridionale del giudicato. Nato per controllare le vie di collegamento tra sud e nord dell’Isola, oltre che fortezza militare, fu anche residenza regale. Numerosi documenti lo confermano: nel 1324 vi soggiornò Teresa d’Entença, moglie dell’infante Alfonso d’Aragona, poi nei decenni a seguire i suoi ‘inquilini’ più illustri furono Mariano IV ed Eleonora. All’epoca il castello era al massimo splendore e la ‘corte’ arborense vi trascorreva periodi di riposo e cure data la vicinanza con le antiche terme di santa Maria Aquas.