Nel XIII secolo l’allora Mara Arbarei sorse tra due fiumi, riu Mannu e riu Cani, che hanno reso fertili le sue terre. Villamar è un centro agricolo di meno di tremila abitanti che si adagia su dolci colline della bassa Marmilla, al confine con la Trexenta. Visse la sua ‘età dell’oro’ nel Medioevo, all’interno prima del giudicato d’Arborea, poi della Corona d’Aragona. Era crocevia delle rotte del grano tra isole mediterranee: nel XVI secolo fu colonizzato da mercanti delle Baleari, che lasciarono in eredità il quartiere maiorchino, simbolo di un passato ispanico cui è dedicata la mostra Sulla via del grano nell’ex biblioteca. Insieme ai moderni murales dipinti da esuli cileni ed espressioni artistiche locali, caratterizzano la cultura multietnica villamarese. Altra esposizione di rilievo è la mostra dell’artigianato e della scultura, a fine agosto. La maggiore testimonianza archeologica è all’interno dell’abitato: una necropoli punica, della quale sono state riportate alla luce tombe a camera e a fossa, alcune con pitture sulle pareti, altre con motivi geometrici, e i loro corredi funerari.