Si erge a 350 metri d’altezza, circondato da monti granitici e profonde vallate ricoperte di querce, lecci e macchia mediterranea, sullo sfondo il lago del Liscia. Sant’Antonio di Gallura è un borgo popolato da mille e 500 abitanti – compresi quelli della frazione Priatu e di varie borgate – che sino al 1979, quando diventò Comune autonomo, si chiamava Sant’Antonio di Calangianus, da cui dipendeva. Punto di passaggio obbligato dall’interno verso Costa Smeralda e parco dell’arcipelago della Maddalena, è ‘erede’ di villa de Castro, la cui esistenza è documentata da Liber Fondachi (1317) e Compartiment de Sardenja (1358) e da ritrovamenti di sepolture, gioielli e monete, tra cui un denaro genovese del VII-VIII secolo. Il villaggio altomedievale si trovava ai piedi del belvedere di Lu Naracu, oggi punto più alto del paese da cui ammirerai panorami che vanno dal massicico del Limbara al mare di Arzachena e Palau.