Il Palazzo Civico di Cagliari si erge di fronte al porto come un baluardo di pietra bianca, elegante per forme e colori e in perfetta sintonia con gli altri antichi palazzi di via Roma. In origine la sede della municipalità era a piazza Palazzo, nel quartiere Castello, parte alta e fortificata della città, simbolo difensivo. Per lungimirante iniziativa del sindaco Ottone Bacaredda, la principale Istituzione cittadina fu trasferita nel quartiere popolare della Marina, ai confini con Stampace, di fronte al mare, facendo intravedere ambizioni da ‘salotto borghese’. Nel 1896 il consiglio comunale deliberò che la sede uscisse dalle mura e scendesse verso il porto. I lavori furono realizzati in pietra calcarea e su modelli gotico-catalani, con decori in stile Liberty. Nel 1907 la solenne inaugurazione. Il trasferimento fu espressione di una nuova idea politica, tipica della borghesia commerciale: visibilità, confronto e apertura, un taglio con l’atteggiamento aristocratico orgoglioso e diffidente. Cagliari si propose come città moderna, con un biglietto da visita di grande impatto: il suo nuovo Palazzo Civico che, non risparmiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, fu ristrutturato tra 1946 e 1953.