Si erge su un costone roccioso del Meilogu, a dominio della piana di Santa Lucia, a sei chilometri da Bonorva, isolato e popolato soltanto dalle leggende che lo hanno reso celebre. Rebeccu è un borgo medievale dal prestigioso passato, oggi pressoché disabitato, un tempo capoluogo della curatoria di Costavalle e punto strategico al confine tra i giudicati d’Arborea e Torres. Poche case in pietra, alcune restaurate, una chiesetta e un cimitero sconsacrato lo rendono al tempo stesso inquieto e suggestivo, soprattutto alla luce dei racconti che lo riguardano. Il più celebre riguarda il re Beccu, feudatario del villaggio, e la figlia, la principessa Donoria: ritenuta una strega, allontanata dal villaggio mentre la sua dimora veniva distrutta da un rogo. Nell’abbandonarla, legata a un mulo, lanciò la ‘maledizione delle trenta case’: Rebeccu non avrebbe mai avuto più di trenta abitazioni. Secondo alcune versioni anche il padre lanciò il suo anatema, provocando l’avvelenamento delle numerose fonti d’acqua nei dintorni.