“Una grande tettoia di stile liberty sorretta da sei colonne di ghisa adorne di ghirigori e di pigne, una decina di vasche con rubinetti e tubi di scarico, e il serbatoio simile a quello degli abbeveratoi”: così lo descrive Giuseppe Dessì nel suo capolavoro ‘Paese d’ombre’, vincitore del premio Strega nel 1972. Il lavatoio pubblico di Villacidro, inaugurato nel 1893, segnò un’epoca per la cittadina ai piedi del monte Linas: non solo le massaie non erano più costrette a recarsi al fiume per lavare i panni, ma lo spazio pubblico, coperto e riparato, dove giocoforza ci si doveva trattenere per lavare panni e indumenti, divenne luogo di ritrovo e aggregazione sociale. Dessì nel suo libro ne fece un simbolo dell’impegno del protagonista, in veste di amministratore pubblico, contro l’arroganza dei potenti, in favore di un progresso ‘ecologico’.