Solennità e fascino sono date da più fattori: il colore scuro dovuto all’uso della trachite delle cave di Serrenti, dal fatto di ergersi sopra i resti di un’area funeraria e di un santuario bizantino e dall’essere teatro di una sentitissima festa. La chiesa di San Gemiliano (o Geminiano) - in sardo Santu Millanu - sorge ai margini del centro storico di Samassi, in una zona denominata Su Cunventu. In realtà, finora non risultano tracce riconducibili a monasteri annessi alla chiesa, anche se una fonte del 1118 menziona il titolo Sancti Mamiliani de Simassi appartenente ai benedettini; mentre, secondo alcuni, un convento agostiniano, poi demolito, esisteva intorno al XVII secolo. Gli scavi, invece, hanno messo in luce che la chiesa fu impiantata dove in età altomedioevale si estendeva un cimitero di tombe a camera, vandaliche e bizantine. Nello stesso luogo doveva trovarsi anche il tempio bizantino: ne sono prova frammenti di pilastrini marmorei reimpiegati nelle murature della chiesa.