È uno dei pozzi sacri esteticamente più belli della Sardegna, e ha qualcosa in più: la sua sommità rappresenta un vero e proprio rompicapo. La struttura che si innesta sulla copertura a tholos della fonte nuragica di is Pirois, nel territorio di Villaputzu, è da decenni oggetto di dibattito. Il pozzo viene comunemente datato al Bronzo medio, tra il XVIII e XV secolo a.C., ma alcune similitudini con il non lontano pozzo di Funtana Coberta di Ballao e con il santuario di Santa Cristina a Paulilatino potrebbero spostarne in avanti la datazione, forse intorno al XIV secolo a.C. L’opera architettonica si trova in vetta a una collinetta, adattandosi al pendio. L’atrio è delimitato da due paramenti murari in granito; dall’ingresso architravato partono dei gradini che conducono alla fonte, racchiusa in una camera voltata con una pseudocupola. Il paramento è realizzato con lastrini di scisto, disposti in maniera regolare, mentre la serie di architravi è disposta a ‘scala rovesciata’, tipica dei pozzi sacri isolani. La sorgente d’acqua è ancora attiva e ha carattere perenne.