Un villaggio fantasma accanto a montagne di scorie argentate e affascinanti ruderi di un’epopea mineraria ormai lontana, oggi innovativo museo a cielo aperto. Ma anche scogliere a strapiombo su acque limpide, spettacolari calette e candide distese sabbiose, luoghi dove alternare relax in spiaggia a esplorazioni escursionistiche. È lo scenario dell’Argentiera, frazione di Sassari - da cui dista 43 chilometri (lungo prima la statale 291 e poi provinciale 18) - un tempo florida borgata e principale distretto estrattivo del nord Sardegna, grazie a ricchi giacimenti di zinco e piombo argentifero, noti sin dall’Antichità. Oggi è uno dei siti di archeologia industriale più suggestivi d’Europa, parte integrante del parco geominerario della Sardegna, nonché una placida località di mare, a metà strada tra Alghero, Stintino e Porto Torres, mai affollata, neppure in piena estate. Poche famiglie di contadini abitano tutto l’anno la borgata.