È noto per la tradizione agrumicola, specie gli aranceti, impiantati dai monaci camaldolesi che lo ‘colonizzarono’ dal XIII secolo costruendovi le chiese di san Paolo, san Giorgio di Calcaria e san Pietro in Vincoli. Milis è un importante centro agricolo di oltre 1500 abitanti, che si distende in una valle ricca di corsi d’acqua, a ridosso della catena del Montiferru, e dà nome alla parte settentrionale del Campidano di Oristano. Il toponimo si fa risalire a miles (soldato): forse durante la dominazione romana fu insediamento militare. Tracce preistoriche sono nei resti di vari nuraghi: Cobulas e Tronza, sulle rive del riu Mannu, sono ben conservati.

In un territorio verdeggiante, reso fertile dall’abbondanza d’acqua, oltre alla arance, cui è dedicata la sagra degli agrumi a febbraio, sono prodotte altre eccellenze: cereali, miele e la rinomata vernaccia. L’evento clou è la rassegna dei vini novelli della Sardegna, a novembre, con manifestazioni gastronomiche e culturali. In tema di degustazioni, a metà marzo, durante la festa di san Giuseppe, c’è la sagra dei ceci. Ad agosto si svolge il festival di danza e musica etnica ‘La Vega’.