Una gemma incastonata nel mare blu, piena di fascino per leggende che la riguardano. L’isola Piana fa parte dell’arcipelago del Sulcis e rientra nel territorio di Carloforte. Nel corso dei secoli ha accolto comunità di frati, è stata colonia penale, sede storica della tonnara e feudo nobiliare. Oggi ospita un prestigioso residence turistico di 200 abitazioni: l’accesso è riservato a proprietari e loro ospiti.
Per giungere sull’isola, dotata di un approdo che offre ormeggio a imbarcazioni da diporto, dovrai attraversare un breve tratto di mare da Calasetta, Carloforte o Portoscuso. Ci si può fare il bagno ma non addentrarsi. A terra niente auto, moto e bici: è una riserva naturale, l’inquinamento acustico e ambientale disturberebbe falco della regina, gabbiano reale e fratino, che qui nidificano. Ma è piccola: si percorre a piedi, a contatto con natura incontaminata e mare limpido, dove veleggiare e pescare. È un’oasi ecologica: autosufficiente quanto a bisogni idrici ed elettrici, a risparmio energetico, non ha scarichi a mare: l’acqua è depurata e riciclata per irrigare orti e giardini bordati di palme e macchia mediterranea.
La storia della ‘Piana’ è legata alla tonnara. A fine Seicento il re di Sardegna concesse l’attività di pesca e lavorazione del tonno a Don Francesco Pes, al quale, nel 1774, fu dato il titolo di marchese. L’isola fu infeudata e assegnata ai Villamarina: i marchesi vivevano a fianco dei tonnarotti, che durante l’attività abitavano un villaggio vicino alla tonnara. Nel 1898 il marchese Salvatore Pes rinnovò l’attività con attrezzature all’avanguardia e ricostruì le abitazioni. Nel 1964 l’attività cessò e sino al 1975 il villaggio fu abbandonato. Se ne ricavò l’esclusivo condominio: 160 alloggi dei proprietari dell’isola e altre abitazioni dentro la residenza nobiliare. Il rito della mattanza, però, continua. Ogni anno a maggio e giugno viene calata la tonnara: il pescato viene lavorato sull’isola di San Pietro. C’è un’usanza singolare nell’isola: tuffarsi dal pontile per salutare la partenza di un amico. Non un addio, ma un arrivederci. In attesa di tornarci, non perdere occasione per conoscere tutte le altre attrazioni dell’arcipelago sulcitano, in particolare le bellezze costiere delle due isole maggiori: Sant’Antioco e San Pietro.