Si adagia sulla valle del fiume Cixerri, circondato dai rilievi dell’Iglesiente. Villamassargia è un paese di meno di quattromila abitanti che conserva intatte antiche tradizioni tessili: numerosi laboratori artigiani producono tappeti, arazzi e corredi domestici. Notevoli anche la creazioni di manufatti in ferro battuto e legno. L’agroalimentare è di ottima qualità: dai formaggi a olive e olio, dal pane ai dolci. Nel centro storico tipiche case di origine agro-pastorale si affacciano accanto a due edifici di culto. Uno è la parrocchiale della Madonna della Neve, originariamente costruita nel primo decennio del XII secolo a opera dei benedettini, mostra oggi un’impronta gotico-catalana, dovuta alle varie fasi ricostruttive tra XIV e XVI secolo. Il secondo è la chiesa di Nostra Signora del Pilar, che offre un dato non comune nell’arte medioevale sarda: da un’epigrafe in facciata, si ricava non solo la data di edificazione (1318), ma anche il nome del costruttore (Arzocco de Garnas). La sua prima intitolazione fu a san Ranieri, festeggiato a inizio settembre. La facciata, in stile romanico, ha conservato l’aspetto originario, in pietra sedimentaria, con una raffigurazione di Eva col serpente. Un bel rosone sormonta il portale d’ingresso.