Simbolo di Sassari e monumento unico in Sardegna, inserito nella serie di francobolli ‘Fontane d’Italia’, racchiude in sé la metafora del tempo che scorre come il flusso dell’acqua, simboleggiato da dodici bocche, i mesi, e quattro statue, le stagioni. Fuori dalle antiche mura cittadine, vicino al ponte omonimo, fu realizzata a inizio XVII secolo, in stile tardo-rinascimentale, la fontana di Rosello, che dà nome al quartiere nato attorno al 1930, dove sorgono il museo Masedu e la basilica del sacro Cuore.

Il complesso scultoreo è composto da due blocchi rettangolari sovrapposti, lineari e sobri nei colori bianco e grigio scuro, che danno risalto a teste di leone dalle quali sgorga l’acqua. Mentre le statue raffiguranti le stagioni poggiano su bocche di delfini: una ragazza con ghirlanda di fiori (primavera), un Ercole con corona di acini d’uva e la pelle d’orso (autunno), un uomo anziano che riposa (inverno), un donna con spighe di grano (estate), l’unica originale, custodita a Palazzo Ducale. Le altre tre, furono distrutte durante i moti antifeudali (1795) e rifatte trent’anni dopo.